Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

67. IL GUERRIERO E IL BAMBINO

Il bambino ama in maniera totale. Il suo corpo sente il contatto e il piacere dei sensi è unitario. Intendo dire che il cuore non è separato dai genitali e dalla pelle.

67_pSe il divieto non ha creato una frattura, il suo impulso alla fusione ha un’innocenza incontaminata e il contatto con la madre esprime il sorriso del suo corpo. Un neonato che allatta è rapito, soddisfatto e colmo di gratitudine, anche se ancora tutto questo non si traduce sul piano psicologico in una consapevolezza.

Il suo campo di energia è espanso, si compenetra con la madre e in lui prende forma un sorriso.

La chiusura della madre al piacere, la sua paura delle sensazioni, crea invece in lui una frattura che non è soltanto una ritrazione del corpo, ma una ferita al cuore che si manifesterà in seguito nel senso del peccato, nell’avidità del piacere, nella separazione tra cuore e sesso.

Quel senso di tristezza, di mancanza, di paradiso perduto, ha origini in questa cacciata dalla bellezza e dalla intimità preziosa con la madre che già reca in sé la negazione delle sue sensazioni vegetative e collega il piacere al peccato.

Successivamente il no al piacere diventa culturale, ideologico, religioso. Nasce così il tormento della nostra attuale società, avida di piacere che si sublima nell’avere e si sporca nella pornografia.

Il sesso diventa mercanzia, falsa libertà dell’abuso. I padri diventano guardiani della moralità o portatori di una sessualità rubata, nascosta, compulsiva.

Il potere si sostituisce alla potenza, il sadismo alla tenerezza, il virtuale al reale.

Il guerriero deve ritrovare questa originaria innocenza, questa intensità della vita che trova nel corpo la prima forma d’amore, senza la quale le forme più alte non hanno fondamenta.

Continua..

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