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57. IL GUERRIERO E IL SENSO DI COLPA

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Il senso di colpa nella maggior parte dei casi è un a trappola che avvelena il corpo energetico (l’aura). Mantenere intatto dentro di sé il senso di colpa contribuisce a rinsaldare il legame con la persona a o la situazione che lo ha provocato. L’ego se ne serve per mantenere un potere, continuando a svilire il valore personale.

Il senso di colpa mina l’identità dell’individuo, gli impedisce di riconoscersi, di attribuirsi un valore, di sentirsi degno. Crea una cappa scura che si va a collegare con tutte le altre energie che hanno la stessa frequenza.

Fondamentalmente il senso di colpa ha matrici nell’infanzia e nasce da suggestioni sbagliate avute da un genitore che il più delle volte non è nemmeno consapevole che con le sue parole possa creare tanto danno al figlio. Naturalmente quando la persona diventa adulta non può continuare a nascondersi dietro i genitori, ma si deve assumere la responsabilità di ciò che non funziona in se stessa.

Il senso di colpa persiste perché c’è in noi un giudice per niente amorevole che condanna la parte bambina che continua ad essere presente in noi. Solo il perdono amorevole verso se stessi, la mancanza di giudizio, e il crogiuolo potente dell’Amore può sciogliere il senso di colpa e far crescere quel bambino rintanato dentro di noi.

E’ ovvio che esiste anche un senso di colpa reale, nel caso in cui abbiamo compiuto un’azione che abbia veramente danneggiato qualcuno. Ma anche in questo caso, riconosciuto il torto, deve intervenire il perdono che ci restituisce le nostre energie vitali che possono essere messe al servizio di azioni evolutive a favore degli altri.

Continua..

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