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86. IL GUERRIERO E IL DIALOGO CON IL DIVINO

Il Guerriero, quando parla del Divino, non usa una metafora, ma esprime una sua relazione reale con l’Essere Supremo. Sri Aurobindo diceva che il Divino assume la forma di colui che gli parla… e risponde.

86_shIl dialogo con il Divino è quindi un aspetto importante della vita del guerriero. Naturalmente le parole interne od esterne con cui ci si rivolge a Lui devono tradurre gli impulsi dell’essere psichico (anima), altrimenti son soltanto rumori dell’ego! Quando il Divino non risponde è quindi un segnale che ci mostra che c’è una menzogna nella nostra richiesta e nei nostri pensieri.

L’ego con le sue formazioni mentali crea una barriera tra sé, l’universo e il divino, impedendo il trasferimento di energia e coscienza nei due sensi.

In questo dialogo si affina anche nel guerriero la percezione della sua Essenza interiore, già stimolata dalla continua pratica di meditazione e dallo scioglimento dei personaggi dell’ego. L’Essenza diventa così il timone al posto della mente.

Dice Sri: “Lo scopo dello yoga è di entrare nella Presenza e nella Coscienza divina ed esserne posseduti, amare il Divino solamente per il Divino… essere gli strumenti del Divino.”

Questo non è uno yoga ascetico che rifugge dal mondo, bensì lo yoga della vita divina.

Con questo post rispondo anche ad Antonella, Calliope ed Elia.

Continua..

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