Il guerriero si muove nella vita realizzando gradualmente le sue aspirazioni. Le sue azioni sono significative, i suoi progetti sono gratificanti e la qualità della sua Presenza nel quotidiano gli consente numerosi momenti di pienezza.
Ma in lui persiste un sottofondo di nostalgia, una malinconia che in certi giorni può diventare struggente… perché accade tutto questo? Perché non vive appagato da questa sua vita piena di senso?
Per capire il guerriero bisogna rimarcare che egli è in contatto con la sua Essenza, ne avverte la presenza nel Cuore, certe volte riesce anche a fondersi col mare della Coscienza che si estende maestosa e piena d’Amore… ma ancora non la realizza!
Come ho detto più volte, il guerriero non è un illuminato; sente il sapore della sua Essenza, si fonde in alcuni istanti col Divino, ma sono degli assaggi che gli fanno sentire che c’è un’Immensità che ancora gli è negata. Ecco perché il suo viaggio non ha mai sosta, ecco perché avverte la spinta continua alla Conoscenza: è come un innamorato che tende verso l’amata con tutta la sua anima. Il suo non è un desiderio, ma un impulso profondo e ancestrale che gli giunge da lontano, oltre lo spazio ed il tempo.
Quando sente questa nostalgia il guerriero si ferma e ascolta; una preghiera silenziosa e potente, un’invocazione che ha radici persino nella sua carne, scaturisce come un raggio dal suo petto ed invia il suo richiamo all’Ineffabile.
Continua..
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