Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

183. IL GUERRIERO E LA NECESSITA’ DI SPERIMENTARE

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Come avrete ormai capito, sono innamorato di Sri Aurobindo, di Mère e di Satprem, ma non lasciatevi trarre in inganno: non sono un loro seguace, parola che mi fa rabbrividire. La mia posizione resta comunque quella di un ricercatore che, pur riconoscendo la loro autorevolezza, ha in gran cura la necessità di sperimentare e verificare sulla sua pelle, sulle sue viscere e sulla sua anima, i loro insegnamenti.

Fede e conoscenza devono coniugarsi sempre, perché l’unica vera trasformazione avviene attraverso un lavoro costante e quotidiano su ogni aspetto di se stessi. Si impara davvero ciò che si diventa.

Loro stessi non volevano una fede cieca ed erano contrari in maniera chiara a ogni forma di proselitismo, di idealizzazione e di religione. Sri Aurobindo non ha certo inventato la coscienza supermentale che è un piano di coscienza esistente di per sé. Aggiungo che possono assaggiare o raggiungere questo stato anche coloro che non sanno nemmeno dell’esistenza di questi grandi Esseri, perché questa fase evolutiva è presente sulla Terra indipendentemente da loro.

Si può non conoscere il Purna Yoga e avere esperienze in questo senso. Un esempio eccezionale ci viene dalla testimonianza di U.G., Uppaluri Gopala, che nel 1967, all’età di 49 anni, dopo avere praticato lo yoga ed essere stato per sette anni in Himalaya, aumentando la sua personale insoddisfazione, essendo anche entrato in contatto con la Società Teosofica tramite suo nonno e ricavandone, a suo dire, un vero disgusto, spontaneamente iniziò ad avere delle esperienze di trasformazione nella coscienza del corpo. “Il rigido schema psicologico (…) veniva spazzato via e sostituito da un nuovo modo di funzionare che è, secondo le parole di U.G. ‘lo stato naturale’ del corpo […] Da allora U.G. ha costantemente sostenuto che la vera trasformazione è fisica e non ha nulla a che fare con le nostre immaginazioni di ordine filosofico, religioso e spirituale” (L’Inganno dell’Illuminazione, Macro Edizioni).

La Nuova coscienza non è sospesa nelle lontane trascendenze, ma è qui sulla Terra, pronta a risvegliarsi nelle nostre cellule che sono depositarie del progetto evolutivo della vita, dalla prima ameba all’Uomo, così come lo conosciamo.
Naturalmente anche l’esperienza di U.G. deve essere presa con discriminazione. Ci sono delle affermazioni che possono andare bene per lui, ma non per tutti, come sempre accade. Per esempio, lui è contrario alla meditazione perché la considera dannosa per il corpo, come l’assunzione di droghe. Ma prima dovremmo intenderci sul significato di meditazione, sul metodo eseguito, sull’atteggiamento con cui si pratica.
Anch’io più volte ho detto che per alcuni la meditazione diventa uno strumento soporifero di fuga. Alla fine tutto dipende dal corretto atteggiamento.
In ogni caso questo libero è un documento che ogni ricercatore dovrebbe conoscere, anche se ribadisco che l’ultima parola spetta al ricercatore, attraverso i suoi errori e le sue scoperte, verificate praticamente…

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