Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

15. DUEMILADODICI

15. DUEMILADODICI

Siamo alla fine del mondo? Sì, ma forse non quello che pensiamo.

Sta finendo un modo di percepire la vita e ne sta iniziando un altro. Questo vuol dire “morte”. Cioè sta morendo tutto ciò che pensiamo di essere e che pensiamo sia il mondo.
Questo crollo è doloroso perché ci scuote nelle fondamenta.
Il nuovo mondo ha bisogno della morte del vecchio per nascere. E’ un processo sano e naturale. Non c’è da aver paura, ma bisogna imparare a morire.

Il problema si presenta se non accettiamo di lasciare i vecchi codici di traduzione della vita che ormai non sono più attivi, e stanno crollando uno ad uno dentro di noi. La sensazione di sentirsi persi è quindi ovvia ma necessaria per ritrovarsi.
Imparare a morire vuol dire accogliere questo crollo delle nostre fondamenta con tenerezza, consapevoli che sarà seguito da rinascita. Non occorre controllare il processo; la vita sa bene come fare, dobbiamo solo esserne morbidi testimoni ed accogliere il dolore causato dalla frammentazione del vecchio mondo come fosse una medicina importante per guarire.

Siamo in guerra perché stiamo resistendo a questa morte della vecchia visione. Non la lasciamo andare fino in fondo. Così combattiamo violente battaglie interiori, che ci devastano nel profondo. E’ una guerra di resistenza. Solo perché non vogliamo morire a noi stessi, alle nostre opinioni, a tutto quello che abbiamo sempre pensato di noi e degli altri.

Sta cambiando la visione della coppia, della famiglia, del lavoro, dell’educazione, sta mutando il nostro rapporto con ogni aspetto del reale.
Apriamo le braccia a questa trasformazione senza averne paura, guardandola con gli occhi di chi sa essere nuovo.

E’ il momento di entrare nel “non so” e accoglierlo con grande amore perché sarà l’astronave che ci porterà nel nuovo regno. Spogliamoci di tutto, fino a sentire di non sapere, fino a sentire di essere nulla e la Vita ci inonderà della sua forza per spingerci a fiorire, così come fiorisce uno splendido ciliegio: naturalmente.
Sta succedendo qualcosa di meraviglioso, ma se non accettiamo l’inevitabile dolore del crollo di tutte le nostre certezze e verità non saremo in grado di vederlo.

Si entra nudi nel regno dei cieli, spogliati di sé, e chi si vergogna o chi non si sente degno si precluderà la felicità. Occorre dire sì alla Vita istante per istante, e penserà a tutto lei.

Non è importante se incontreremo o meno la morte del corpo nel 2012, perché ne stiamo affrontando una ancora più grande e potente che ci permetterà la rinascita meravigliosa nel nuovo mondo. E’ un grande salto che vale la pena di compiere. Tutto quello che ci è richiesto è di lasciarlo accadere.

Rimaniamo in ascolto dentro di noi di ciò che c’è qui e ora, in questo momento senza giudicare, senza interpretare, senza seguire la proliferazione dei pensieri, permettiamoci di essere morbidi e aperti senza mai difenderci con la chiusura del cuore, e tutto accadrà da sé…

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