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31. TERREMOTO

31. TERREMOTO

Come non parlare del terremoto?

La notte del 20 maggio sono stata svegliata dal letto che dondolava. Prima di avere qualunque reazione ho ascoltato quella vibrazione dentro di me per qualche secondo e solo dopo mi sono accorta che Stefano, il mio compagno, era già saltato in piedi. Ci siamo guardati dicendo: “Terremoto!”. Lui è corso a svegliare i bambini mentre io mi sono alzata più lentamente (anche perché dovrei dare alla luce Elia tra un mese e non volevo che accadesse quella notte).

Durante la scossa la mia attenzione era richiamata totalmente da quella vibrazione tanto che mi sentivo quasi rapire da essa. Avvertivo la voce profonda dalla terra che mi sussurrava qualcosa e mio desiderio era ascoltarla. La sentivo risuonare in parti così profonde di me che ne ero totalmente affascinata. Non mi sono spaventata per nulla ma ho fatto ugualmente tutto quello che dovevo fare per non correre rischi e ho raggiunto gli altri in giardino.

La voce della terra mi sussurrava:

“Non aver paura, é una buona cosa che io stia tremando perché sto ripulendo l’energia pesante e cupa delle persone. I pensieri e i sentimenti negativi della gente rendono difficile il passaggio dal vecchio al nuovo mondo. Non voglio far del male, ma se non facessi il mio lavoro le difficoltà per voi sarebbero più grandi. Non sentitemi come nemica perché ho bisogno del vostro amore per potermi prendere cura di voi. Se ascoltate il mio suono vi sentirete scuotere nelle fondamenta del vostro essere proprio dove sono incastrate energie che devono essere liberate e pulite. Questo accade affinché possiate entrare nel nuovo mondo per essere felici. Mi spiace per quei fratelli e sorelle che sono stati colpiti duramente, il mio cuore è soprattutto con loro. Non abbiate paura, nemmeno nella difficoltà. Siate forti ma cedevoli e il flusso amorevole della vita vi prenderà con sé più che mai. Ci vuole coraggio per non lamentarsi, ma è l’unico modo per non perdere le forze e riuscire ancora a credere in quell’amore che vince sempre. Non abbiate paura della perdita, della sconfitta, ma ripartite per creare una nuova vita. Non fatevi abbattere, passo dopo passo ricostruite tutto ancor meglio di prima. Non sarete soli. Rinasceremo insieme.”

La sua voce commovente contrastava con quel tremore distruttivo. Era come se il bene e il male, il buono e il cattivo si abbracciassero per portarmi oltre gli opposti. Il pensiero fa fatica a cogliere ma il cuore comprende.

Sarà che il 20 maggio era anche il giorno dell’allineamento Terra-Sole-Pleiadi, (giorno 0 per i Maya) ma qualcosa dev’essere successo perché dopo la scossa ho sentito per giorni uno strano silenzio interiore, come se tutto si fosse fermato, tanto che ho pensato: “Saranno questi i famosi giorni di buio? Magari stanno accadendo ad un livello diverso dal cosciente!”. Tuttavia non sono un’esperta di queste cose e ho lasciato immediatamente perdere ogni mio pensiero a riguardo.

Il 29 maggio io e Stefano eravamo in auto fermi ad aspettare che aprisse il veterinario per la lupa. Ho sentito la macchina dondolare e ho visto le vetrine del bar di fronte ondeggiare violentemente. Ancora la terra che tremava. Ancora quella sensazione di resa a ciò che è più grande di me e che mi fa sentire talmente piccola da sparire con gioia nell’universo. La paura tenta di sorgere ma il richiamo della resa è più grande e dolce. Ancora l’ascolto di quella forza che mi scuote dentro e sembra portar via con sé parti di me che non servono più.

Il mio cuore pensa: “Sei mia Madre, mi fido di te; se dovrò sentir dolore, se dovrò passare attraverso una perdita o una sconfitta, spero di aver la forza di farmi trovare talmente morbida e aperta da saper aspettare che il dolore, dopo aver fatto il suo lavoro, scivoli via da sé. Troverò il coraggio per non lamentarmi e per ripartire con una nuova vita. Sei mia Madre, credo nel tuo amore. Anche se non ti comprenderò, mi fiderò di te. Qualunque cosa accadrà sarà perché mi vuoi felice”.

Anche se a me in questa occasione non è accaduto nulla di grave, penso invece a tutti quelli che stanno soffrendo a causa di quel tremore della terra. Mi spiace tanto; il dolore fa male, lo so, ma forse è giunto per loro il momento di trovare dentro di sé quella bellissima forza che trasformerà ogni paura in fiducia e ogni rancore in quella resa che apre il cuore.

Ho sentito in seguito ancora scosse, più lievi, quasi silenziose, tutto il giorno e la notte. Chissà se c’entra qualcosa con l’allineamento Sole-Venere-Terra che ci sarà il 6 giugno? Non so. Questo 2012 ha qualcosa di misterioso e difficile da comprendere. La cosa bella è che a noi non serve sapere!

Abbiamo invece un grandissimo bisogno di non aver paura e di fidarci della vita qualunque cosa ci riservi. Sembra un po’ una sfida, ma l’abbiamo accettata nel momento in cui siamo nati.

Quando tutto crolla, possiamo crollare anche noi se è necessario… questo non preclude la felicità, che infatti accade non quando le cose vanno come vogliamo noi ma quando scegliamo di accogliere nel cuore aperto, come in un abbraccio, qualunque istante siamo chiamati a vivere…

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