Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

133. LA FORZA DELLA FRAGILITÀ

L’ego lotta per proteggersi continuamente; il suo perpetuare nasce proprio dai suoi meccanismi di attrazione e repulsione. Meglio ancora, sono proprio le forze di attrazione e repulsione che creano il blocco egoico.

Cosa accade se smettiamo di proteggere questo falso padrone? E poi chi vuole proteggere chi? Se vedete a fondo, è solo un gioco di forze e immagini che non hanno niente a che vedere con chi siamo veramente: Intelligenza Infinita, una e sola coscienza d’amore.

Il volere/trattenere alcune immagini e il respingerne altre crea l’identificazione egoica. Che senso ha lottare tutta la vita per “mantenere una buona immagine di sé” se è proprio quella la causa della nostra sofferenza?

Attenti, sto parlando di una configurazione interiore, sto dicendo che è inutile continuare a proteggere la falsa immagine di sé, che non c’entra nulla con la protezione del proprio corpo ovviamente che è importante sempre, poiché strumento prezioso.

Quando il blocco egoico si scioglie, la presenza e la chiarezza aumentano, quindi si vedrà sempre meglio come non creare danno a sé e agli altri; tutto sarà basato sull’amore incondizionato. Mano a mano che la consapevolezza si risveglia, è sempre più visibile quanto tutti i problemi derivino dal proteggere “la buona immagine di sé” e dal respingere quella cattiva, quindi semplicemente si smetterà di farlo. Si inizierà ad abbracciare entrambe le immagini fino a farle dissolvere nel silenzio del Sé. È lì che si apre la porta alla consapevolezza dell’unità.

La fragilità è il mostrarsi sprotetti anche ai propri occhi, è lo smettere di irrigidirsi per tener tutto sotto controllo, è il lasciarsi essere così vulnerabili da venir bruciati totalmente dal fuoco della consapevolezza. Ma chi sarà bruciato se non la falsa immagine di sé? E allora accadrà il silenzio; nessuna storia, nessuna immagine, niente più nessuno da difendere… solo coscienza mai nata, che mai morirà, senza passato, senza futuro, senza confini. Libertà.

Quando l’attenzione non viene più attratta dall’illusione della separazione è libera di essere quell’istante prezioso che raccoglie informazioni per l’universo.

Quando l’io sarà stufo di combattere le solite battaglie che non hanno mai portato a niente, quando sarà stanco di ripetersi le solite storie, quando vedrà il limite di se stesso, getterà la spada sconfitto e farà silenzio. Si aprirà a tutta la sua fragilità e lascerà spazio solo a quella totale apertura; farà silenzio perché sfinito dalla sua voce. Attenderà lì senza dirsi più niente, perché non avrà più la forza di fare altro. E in questa attesa, in questa totale apertura priva di ogni difesa, accadrà qualcosa di straordinario: l’attenzione non cadrà più nell’attrazione e nella repulsione quindi sarà libera dal blocco egoico e potrà continuare la conoscenza senza mai più essere richiamata dalla sofferenza personale.

Quell’io che è solo un insieme di pensieri/immagini che ne respinge altri, semplicemente, come un nodo si scioglierà.

Nessuno è mai nato e nessuno mai morirà perché nessuno c’è mai stato.

Questo è doloroso solo per l’ego, perché la coscienza non ha bisogno di essere qualcuno o qualcosa. Sa di essere tutto. Solo l’ego ha paura della propria vulnerabilità perché non vuole essere smascherato. Capiamo tutti, quindi, quanto invece essa sia così importante per creare breccia nel Sé.

Carlotta Brucco

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