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35. MAHAVATAR BABAJI

35. MAHAVATAR BABAJI

Ogni agosto organizzo ormai da molti anni un corso di una settimana in Umbria. Il luogo è incantevole, immerso nelle colline e circondato solo da boschi. Quest’anno sono rimasta una settimana in più dopo il corso, con tutta la mia famiglia, per riprendermi dalle fatiche dell’ultimo periodo. Tre figli, di cui uno di un mese e una lupa, non sono il massimo del riposo, anche in un posto meraviglioso come questo, ma io e Stefano siamo riusciti ugualmente ad assaporare e contemplare momenti di pace come le favolose stellate e le colazioni all’alba fresche e silenziose.

Attendo comunque con piacere la settimana che farò a breve in Toscana con il mio compagno, senza tutta la truppa chiassosa!

Pagialla è una ex chiesetta ora divenuta tempio di tutte le religioni; vi è una statua di Gesù, della Madonna, di Mahavatar Babaji, di S. Francesco, di Ganesha, del Buddha. Di fianco a essa vi sono due costruzioni in pietra e legno dove in una vi abitano i proprietari e nell’altra vi sono stanze per ospitare chi desidera fermarsi per godere della pace e del silenzio di questo sacro luogo.

Vi è anche un tendone bianco gigantesco con un bellissimo panorama dove durante i corsi rimango quasi tutta la giornata con il gruppo a fare esercizi di meditazione. I proprietari Rai Dass e Daniela, sono devoti di Herakhan Baba, un grande Maestro che entrambi hanno conosciuto prima che lasciasse il corpo nell’84.
Questo essere meraviglioso è nel mio cuore da quando ero bambina. A 14 anni lessi Autobiografia di uno Yogi di Yogananda e vi trovai l’immagine e la storia di Mahavatar Babaji. Sentii nei suoi confronti subito una fortissima connessione.
Nel libro questo Maestro spiegava che ogni domanda fatta con il cuore avrebbe avuto sua sicura risposta. Iniziai a comunicare con lui e divenne una presenza costante nella mia vita.

Carlotta: “Maestro, hai promesso che ogni domanda fatta con il cuore ha sicuramente una tua risposta?”.
Babaji: “Così ho promesso perché così è. Il cuore è una porta che conduce alla consapevolezza di essere tutti Uno. Ogni domanda già contiene la risposta quindi abbi grande cura in ciò che chiedi; l’atteggiamento interiore con cui lo fai determina la qualità della risposta. Cerca quindi quell’umiltà compassionevole che ti permette di mettere tutto nelle mani di Dio. Ricorda che tu non cerchi me, la mia persona, ma desideri la libertà, e questa si trova nella consapevolezza che io e te siamo Uno. Allora tutte le domande hanno immediata risposta. Ma non cercare la risposta, cerca invece la domanda da contemplare nel cuore aperto e amorevole. Mi sentirai anche nel silenzio e mi saprai udire anche dove non c’é suono”.
Carlotta: “Maestro, tu sei reale?”
Babaji: ” Io sono più reale di te. Te lo dimostrerò se mi lascerai spazio togliendolo all’Io che pensi di essere. Non cercarmi nei pensieri: sono figli dell’illusione. Lascia invece che la mia voce giunga a te nel silenzio di questo momento. Senza fretta, sappi attendermi con pazienza e il mio amore ti consolerà e curerà ogni tua ferita.
Carlotta: “Chi sei tu veramente?”
Babaji: “Io sono colui che È perché null’altro esiste al di fuori di questo. Non cercare di cogliermi con i pensieri ma attraverso l’ascolto della fonte da cui emergono i pensieri. Io sono te, tu sei me. Ogni separazione è solo un’illusione creata dal pensiero”.

Ringrazio quell’Amore che mi è sempre stato accanto e mi ha permesso di utilizzare ogni evento doloroso comeopportunità di crescita e comprensione.
“Amore” forse è il vero nome di quella Voce che sempre mi ha guidato. Forse siamo noi che abbiamo bisogno di dare un nome a quella Forza splendente e naturale che ci vuole riportare a Casa chiamandola in tanti modi diversi: Babaji, Gesù, Madre divina, Madonna, Tara, Buddha…

Esiste un solo Dio con infiniti nomi, una sola Presenza d’amore che ci sta aspettando; riconoscendola dentro e fuori di noi, il due ritornerà all’uno, la goccia si ricorderà di essere mare e il regno dei cieli diverrà la nostra Casa…

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