Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

47. LA VISIONE

47. LA VISIONE

Userò in questo post, volutamente molto spesso, il termine “Visione” perché ripetendolo in frasi diverse verrà da voi meglio compreso; giungerà così al vostro cuore il vero significato di questa parola speciale. Quando scrivo, infatti, amo parlare al vostro Centro, in modo che oltre al significato delle parole passi a voi anche l’energia in esse contenute che diventa poi consapevolezza.

Continuando il post precedente: come può cambiare il nostro sguardo in modo che sappia vedere e riconoscere tra le infinite possibilità quella che ci rende felici?
Gli indiani d’America (come altre culture antiche) si isolavano e digiunavano per giorni in cerca della Visione. Questi popoli saggi sapevano che la realtà è creata proprio da quella Visione quindi è fondamentale dedicare il proprio tempo per cercare/creare la propria. Ci sono pratiche specifiche affinché questo accada, ed è possibile per ogni essere umano apprenderle facilmente.

Noi proiettiamo il mondo che Vediamo: riconosciamo tra le infinite possibilità di realtà quella che ci è familiare, cioè la Visione radice a cui siamo affezionati. La Visione radice proviene dai nostri genitori, dalla famiglia, ed è la vera eredità. Molto spesso, purtroppo, è una Visione che crea sofferenza a noi e agli altri. Per essere veramente liberi e maturi dobbiamo cercare di creare la nostra Visione personale.
La Visione ci donerà lo sguardo che ci serve per realizzare il nostro pieno potenziale.
Ciò che chiamiamo realtà è una Visione interiore che si manifesta dandoci l’impressione di essere fuori di noi.
Tutto dipende quindi dalla Visione radice. Cambiando la Visione, cambia la realtà.

La Visione è facilmente riconoscibile nella sua manifestazione simbolica. Il simbolo comunica direttamente alla nostra consapevolezza aggirando la mente che per sua natura mente. Per cui è proprio il simbolo che ci permetterà di entrare in contatto diretto con la nostra Visione.
Per trasformare la Visione bisogna prima vederla, cioè prendere consapevolezza del simbolo che la rende manifesta.
Ciò vuol dire che, se la Visione radice che abbiamo di noi è per esempio un/a ragazzino/a insicuro/a e infelice, dovremo riuscire a vederla e a sentirla nei particolari e poi abbracciarla finché si trasforma.

Il nostro abbraccio, come già sappiamo, è la chiave che ha il potere della trasformazione.
In seguito è necessario richiamare e creare un nuova Visione che abbia la capacità di offrirci uno sguardo che sappia riconoscere, quindi manifestare, una realtà appagante e felice. A tal fine dovrà essere una Visione ricca di amore e saggezza.
Possiamo dire che la Visione radice assume diverse sfumature per ogni ambito della nostra vita. Quindi ci troveremo ad avere diverse Visioni da riconoscere e… da abbracciare. Tutte saranno poi sostituite dalla Nuova Visione che abbiamo richiamato.
Creare la Visione richiede tempo e pazienza. E anche qua le tecniche antiche sanno essere molto precise: si tratta proprio di formule alchemiche meravigliose!

Come ho già detto, trasformare la Visione è necessario per poter riconoscere, tra le infinite possibilità di realtà, quella che ci rende felice.
Per poter riconoscere il Regno dei Cieli qui e ora dobbiamo cambiare la Visione radice sostituendola con una che ha occhi per Vedere la felicità.
La cosa meravigliosa è che poi, come dice anche la fisica quantistica, quando un numero sufficiente di persone saprà Vedere… tutti sapranno Vedere.

Ognuno di noi ha quindi la responsabilità di lasciare in eredità ai propri figli e a tutti i bambini del mondo Occhi che sappiano riconoscere e dare origine a una realtà di gioia e benessere per ogni creatura della Terra…

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