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56. TUTTO È AMORE

L’altro giorno mi sono trovata a contemplare le tasse che arrivano in continuazione a me come a ogni italiano. Ho notato che il primo movimento interiore è stato quello di fastidio, di repulsione per questo modo di governare il paese. La sensazione non era affatto piacevole, ma provare sentimenti di chiusura non è mai un’atteggiamento fruttuoso, anche se può sembrare giustificato.

C’è un grande fraintendimento nel considerare l’apertura del cuore a ciò che non ci piace come un modo per non agire, lasciando le cose così come sono. Invece dovremmo considerare che è proprio abbracciando il punto di partenza che si ha la spinta e l’intuizione necessaria per portare un cambiamento. Il voler mutare le cose partendo da un sentimento negativo porterà guerra, non pace; tutte le rivoluzioni basate sulla rabbia e sulla aggressività hanno portato sempre molto dolore.

Nel nuovo mondo che sta nascendo, i grandi cambiamenti saranno creati dal potere dell’apertura del cuore. Chi saprà Vedere e Sentire prima ciò che vorrà creare, vibrerà su quella lunghezza d’onda e quindi manifesterà nella propria vita quella realtà.

I sentimenti di cui ci nutriamo creano ciò che noi chiamiamo realtà: se vogliamo amore dobbiamo prima aprirci e sentire amore, se vogliamo pace dobbiamo prima aprirci e sentire pace. Non possiamo ottenere pienezza provando invidia per chi ha pienezza perché in questo caso sarà proprio la nostra invidia a diventare il tessuto base della nostra realtà. Se vogliamo cambiare qualcosa che ci fa soffrire dobbiamo prima amare quella sofferenza, allora quell’amore diventerà il tessuto base di ciò che stiamo cercando di creare.

Il cuore non funziona con il pensiero. Noi non riusciamo spontaneamente a provare tenerezza per ciò che ci causa dolore perché pensiamo. Il nostro pensiero incolpa, giudica, ci fa sentire la causa della nostra sofferenza fuori di noi quando invece è proprio in noi. Questa è una cosa meravigliosa perché se è in noi abbiamo il potere di cambiarla.

Contemplando l’infinità di tasse ingiuste ho sentito che non avrei dovuto chiudermi e nutrirmi del sentimento di ingiustizia o di rabbia, quanto piuttosto ancor più aprire il mio cuore.
In quel preciso momento ho sentito profondamente in me che nulla ha veramente realtà all’infuori dell’Amore e che se tutto è Dio… anche le tasse sono Dio… e Dio Ama incondizionatamente.

Così contemplando… mi sono sentita amata dalle tasse! O meglio mi sono sentita amata dall’evento in sé… perché la fiducia nell’Amore che tutto È ha preso il posto di ogni sentimento negativo… e grazie a questo non solo sono stata inondata dalla pace anziché dalla rabbia, ma ho avuto anche una spinta interiore più forte ad agire con ancor più decisione nell’essere portatrice di una Visione che permetta a tutti di Vedere e quindi di Creare il nuovo mondo nel quale i soprusi e le meschinità non avranno più terreno fertile. Le ingiustizie muoiono nell’amore, mentre proliferano nella rabbia e nella paura.

Dio, in qualunque forma si voglia intendere… si prende cura di noi attraverso ogni evento della nostra vita. Il problema è che il pensiero giudicante non crede a questo perché pensa di sapere cosa ci rende o meno felici. Riconoscere nel corpo, nel cuore e nell’anima che tutto accade per Amore, e che tutto è Amore, ci offre pace e una nuova Visione della vita che creerà sempre più amore e pace…

2 commenti su “56. TUTTO È AMORE”

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