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122. IL CIELO IN TERRA

C’è un’urgenza in questo momento storico, un’urgenza importante per tutti, il cui risultato dipende da tutti noi.

Affinché la quarta dimensione possa manifestarsi nel collettivo umano è necessario non aver paura, il che vuol dire letteralmente non farsi catturare da frequenze discordanti quali preoccupazione, rabbia ecc. Tutto attorno a noi sembra invece richiamare questo genere di reazioni; veniamo nutriti dai mass media, dalla cosiddetta informazione, con notizie che sembrano fatte apposta per generare in noi paura e rabbia. Perché? Perché c’è così tanto interesse nel “nutrire” il popolo umano con frequenze avvelenate?

E se fossero proprio le basse frequenze a impedire alla quarta dimensione di verificarsi nel collettivo? Se fosse così, quale strategia potremmo attuare?

Per intenderci, la quarta dimensione è quella del cuore, quella della consapevolezza che il senso del me è un’illusione, quella nella quale si scopre che l’amore vince ogni paura, quella del risveglio della forza del collettivo, nel senso “dell’Io sono Te”, quindi non faccio all’altro quello che non voglio sia fatto a me. Per intenderci la quarta dimensione è ciò che potremmo chiamare paradiso.

Il Sole, attraverso le particolari vibrazioni delle sue eruzioni, ha già recentemente portato il pianeta Terra in quarta dimensione, solo che il collettivo non potrà avvertirlo veramente finché non avrà raggiunto la massa critica, cioè un numero sufficiente di persone che abbiano generato in sé le frequenze della nuova dimensione.

Questo vuol dire prendere fiducia nell’apertura del cuore, nell’abbraccio a tutto ciò che c’è, nella sincerità, nella consapevolezza di non essere qualcuno o qualcosa ma di essere e basta.

Come si cambia una frequenza di paura?

Il modo più semplice e immediato è abbracciandola. Il che vuol dire offrire affettuosa attenzione alla frequenza stessa percepita nel corpo finché allenta la sua tensione. Altro metodo buono è bilanciare i pensieri generando l’opposto.

Per esempio se pensiamo “questo evento mi farà del male”, possiamo accorgerci di poter pensare contemporaneamente anche “questo evento sarà affrontato e risolto da me nel migliore dei modi”.

La consapevolezza di poter contemplare contemporaneamente i due pensieri opposti bilancerà le forze reattive di attrazione e repulsione, che per noi si traduce in pace. Teniamo gli opposti insieme nel cuore osservandoli semplicemente dalla stessa fonte neutrale.

Possiamo anche usare l’immagine che abbiamo di noi. Chiediamoci: “Come mi vedo in questa situazione?”, accogliamo qualunque cosa sorga e proviamo a trasformare quell’immagine in pienezza anche con l’aiuto del divino. La risultante sarà la trasformazione di una frequenza di mancanza in pienezza.

Questi sono solo esempi di metodi, ma ognuno può usare comunque quello che più preferisce anche in accordo al percorso e alle esperienze fatte: preghiera, mantra, meditazione… quello che funziona per voi.

Il punto è rimanere sempre in ascolto per essere consapevoli della sensazione, frequenza che si sente scorrere dentro e, se non è armonica, fare di tutto per trasformarla.

Questo lavoro ha un potere enorme non solo per noi ma per tutto il collettivo, perché ciò che scorre in noi scorre nel collettivo: siamo una cosa sola.

Ogni volta che generiamo pace, amore, apertura di cuore, perdono, riverseremo quelle frequenze in tutto il genere umano e questa è la cosa di cui c’è più bisogno in questo momento.

Quindi il gioco è: fermare la paura collettiva con l’amore, con la tenerezza, con l’abbraccio, con la consapevolezza di non essere quella stessa paura, ma accorgerci che semplicemente ci sta attraversando e che possiamo guardarla da fuori quindi offrirle affettuosa attenzione finché si trasforma in pace.

La vita legge le frequenze in noi, non gli eventi. Allora portiamo attenzione sulle sensazioni che ci attraversano, sganciandole dagli eventi che pensiamo le abbiano causate. Rimaniamo per un po’ con il nostro dolore, con la nostra paura, con la nostra tristezza, vedendo chiaramente che abbiamo il potere di scegliere che farne.

In questo momento è importantissimo nutrirci di frequenze elevate e coerenti, non importa quanto orribile ci sembri il mondo attuale, non importa!

Cerchiamo di portare attenzione non sulle nefandezze che si perpetuano ovunque, ma sulla visione di un mondo nuovo basato sulle leggi di amore e rispetto per tutti. Allora se lo sapremo vedere… così sarà. Tuttavia, per vederlo fuori (anche se il dentro e il fuori sono concetti errati), dobbiamo prima saperlo vedere in noi attraverso la trasformazione di ogni frequenza di mancanza in pienezza. Questa è la sfida, questo è il servizio prezioso per il mondo che ognuno di noi può offrire proprio ora, vivendo la propria vita quotidiana.

Porgere l’altra guancia vuol dire accorgersi di quanto l’amore e l’apertura di cuore vinca su tutto.

È ora di dimostrarlo in primo luogo a noi stessi perché questo è lo strumento che abbiamo per contribuire a portare il Cielo in Terra.

Carlotta Brucco

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