Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

166. L’ABBRACCIO È IL TUO GRANDE POTERE

 

Ho chiamato questo blog, ormai anni fa, “L’Abbraccio che Libera” perché, in queste semplici parole, c’è il segreto della felicità.

Quando avevo 14 anni, incontrai il mio maestro del cuore, Mahavatar Babaji, che mi guidò attraverso un lungo e profondo addestramento, passo dopo passo, ogni giorno. Mi insegnò a portare attenzione a tutto ciò che non accettavo, che fosse un aspetto interiore o esteriore, riconoscendolo come fonte di sofferenza. Partiva da quello che accadeva nella mia vita quotidiana, dagli eventi difficili, e mi aiutava a riconoscere che la sofferenza che sentivo non era causata dall’evento, ma dalla mia resistenza a esso.

Ansia, paura, tristezza, preoccupazione, rabbia, e qualunque altra forma di sofferenza nasceva dal fatto che c’era qualcosa che non abbracciavo. Ma cosa? Se, per esempio, temevo di essere rimandata o bocciata, il mio maestro mi faceva vedere che dietro quella paura si nascondeva un’immagine di me che non volevo essere: “la perdente”.

“La perdente” era di fronte a me; la vedevo, vestita in un certo modo, con uno sguardo particolare, e provavo repulsione per quell’aspetto di me. Babaji mi aiutava quindi a riconoscere che la paura di essere bocciata non era dovuta all’evento ipotetico, ma alla repulsione che provavo per quell’immagine di me.

“Ma come? Io non ho niente a che vedere con quella lì con quello sguardo sfigato! Dimostrerò a tutti che non sono quella!”

Ecco la mia ombra, ecco il mio lato oscuro. Quello che non volevo essere, quello che non accoglievo, diventava il mostro che mi inseguiva e mi costringeva a scappare nella direzione opposta, verso quell’immagine di me che avrei potuto chiamare “la vincente”.

Babaji mi diceva:

Tutto quello che non accetti crea sofferenza, tu sei tutto quello che c’è, tutto! Sei la perdente e la vincente contemporaneamente, non puoi esserne solo una. Per riconoscerti infinita occorre che non tieni fuori da te alcuna cosa. Sei tutte le immagini che ti possono venire in mente e nessuna di esse. Sei lo spazio infinito nel quale tutte le storie accadono e dove nulla accade.

Tutto vuole essere abbracciato dal tuo cuore per ritornare al centro dell’essere. Tutto dovrà passare per di lì per tornare a casa. Tutto…ogni pensiero, ogni immagine, ogni evento, ogni storia, vuole tornare all’amore per potersi liberare. Ciò che abbracci, si libera.

E così, mi insegnava a riconoscere ciò che respingevo e ciò a cui mi attaccavo per guardare entrambi allo stesso modo.  Mi mostrava sia l’immagine di me che desideravo, sia quella che detestavo, e mi aiutava a creare la configurazione energetica dell’abbraccio per includere entrambe nel cuore, così che potessero dissolversi nell’amore.

Durante questo training, ogni volta che accoglievo veramente, accadevano cose sorprendenti, come ho raccontato nel capitolo finale del mio libro I Cinque Abbracci (Anima Edizioni).

Continui lila (giochi divini, come si chiamano in Oriente) mi permettevano di avere feedback della configurazione energetica corretta che dovevo generare e stabilizzare in me. Non potevo mentire a me stessa, non potevo “pensare” di abbracciare… Dovevo farlo veramente, e ad una profondità tale da sentire la libertà dalla sofferenza di quel momento.

Era molto semplice: se la sofferenza perdurava, non avevo abbracciato a sufficienza.

È come un’operazione matematica: se si fa per bene, il risultato viene sicuramente. Se non si fa correttamente, il risultato non può esserci. Accogliere non è un pensiero, ma un’azione interiore e, come la si compie, la sofferenza diminuisce all’istante.

Un’azione interiore corrisponde poi a una esteriore, ossia faremo la scelta più adeguata al momento, quella più vitale, quella in accordo a quanta più saggezza riusciremo a integrare.

Abbracciare non vuol dire subire. Accogliere non vuol dire accettare di essere maltrattati o di subire violenza, ovviamente!

Vedremo bene, anzi, che non avremo più bisogno di dire sì quando vorremo dire no. Non avremo più bisogno di assecondare le aspettative degli altri per non sembrare sbagliati, poiché l’immagine dello sbagliato, una volta abbracciata, non ci farà più paura.

E così ecco il nostro vero lavoro: abbracciare per liberare dalla sofferenza. Abbracciare per liberare l’amore in noi e in tutti. L’abbraccio che libera è il nostro più grande potere.

Carlotta Brucco

Canale Telegram: https://t.me/neomrevolution

      

 

Ricordo che dal 12 al 19 agosto terrò, insieme a Riccardo Telesca, il ritiro estivo ai piedi dei Colli Euganei (vicino a Padova), direttamente ai bordi di una piscina a uso esclusivo.

Il tema: IL TUO GURU SEI TU, scopri come connetterti alla voce del tuo vero Sé.
Per tutte le info: segreteria@neom-group.it o tel +39 347 642451

 


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