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33. LA LIBERTÀ È QUI ORA

33. LA LIBERTÀ È QUI ORA

La mia bisnonna era un essere speciale e realizzato che, con l’esempio e poche parole, mi ha introdotto al flusso divino. Io vivevo in una grande mansarda nel centro della città, a pochi passi dal campanile del Duomo che suonava a ogni ora. Lei abitava nell’appartamento sotto al mio con sua figlia e suo genero.

Mio nonno odiava la vita e bestemmiava tutto il giorno. Era sempre di cattivo umore. Carolina, la bisnonna, invece pregava sempre, ma forse è ancor meglio dire che tutto ciò che faceva e diceva era una preghiera. Lui la prendeva in giro spesso e lei taceva fieramente, come se avesse a che fare con un bambino che non sapeva quello che diceva. Ricordo ancora la forza che sprigionava da quel suo silenzio. Sembrava un samurai presente e consapevole che osservava una mosca girargli attorno senza scomporsi. In rare occasioni l’ho sentita ribattere alle offese ma mai insultando a sua volta. Un giorno lui l’ha chiamata “sorda” in modo sarcastico e offensivo, e lei gli ha risposto con calma e potere: “Io sento tutto ma non dico niente; il silenzio è più forte delle tue parole“.

La mia bisnonna era sempre in pace e felice qualunque cosa accadesse, mio nonno sempre arrabbiato e insoddisfatto. Era chiaro per me l’esempio di cui nutrirmi.
Un giorno lei mi disse: “Lo dico solo a te perché sei l’unica in grado di capire. Spesso Padre Pio compare qua davanti a me… Sai, non è che me lo immagino, è proprio qui e mi parla. Mi dice che io non devo preoccuparmi mai di nulla, che il Cielo si occupa di me e di tutto ciò che mi serve”. Era da anni molto legata a Padre Pio perché pregandolo aveva avuto la grazia della guarigione improvvisa di suo nipote da una grave forma di poliomielite.
Dalla sua stanza usciva a volte un odore di rose particolare senza che ci fosse alcun fiore.

Eravamo simili e lei mi amava particolarmente. Io sono nata il 16 gennaio, lei il 18 e la radice del nostro nome é la stessa: Carla, che vuol dire donna libera.
Ripeteva spesso: “Bisogna accettare le cose così come sono e chiedere a Dio che ci dia la forza per farlo”.
Questo insegnamento è la base di tutto quello che imparai in seguito.

Se non abbracci il tuo momento presente, qualunque esso sia, è impossibile vivere nella libertà.
Il pensiero ci fa vivere nel passato e nel futuro ma ciò che cerchiamo è qui e ora.
La porta del Regno dei Cieli si apre solo in questo momento e per entrarvi è necessario chinarsi umilmente riconoscendo la perfezione di ogni nostro istante di vita.
La sofferenza è data dal credere che i nostri pensieri siano reali. Non ne scorgiamo l’illusorietà e permettiamo ad essi di creare la nostra storia.

Ma che storia può nascere da un’illusione? È reale solo ciò che c’è ora, ogni interpretazione ci porta nel sogno di una storia che può esistere solo nel passato e nel futuro.
Chi siamo in questo preciso istante? Chi siamo senza una storia? Vacilliamo al solo pensiero… Temiamo ciò che ci renderebbe liberi! 

“Sii trasparente” mi ripeteva Chiara l’eremita di Cerbaiolo, un’altra donna realizzata che considero maestra. “Non hai bisogno di essere qualcuno! Dio si sente in qualunque semplice istante di vita. Io lo sento mentre preparo da mangiare alle mie capre, mentre lavo i piatti… nelle piccole cose. E se senti Dio…è tutto ciò che ti serve, non hai bisogno di altro”.
Credo che mi abbia introdotto profondamente a quel suo sentire.

A un certo punto della mia vita, direi in uno dei periodi più difficili e dolorosi, mi stufai profondamente di voler essere qualcuno e sentii Dio in ogni mio piccolo e semplice momento quotidiano. Accadde tutto in un giorno e non tornai più indietro. Sentii quella libertà che cercavo da decenni e mai più mi abbandonò. È lo stato più naturale che ci possa essere, nulla di speciale, proprio così semplice che il pensiero non lo potrà mai cogliere.

Dal momento in cui mi arresi alla vita di ogni istante, sentendo che non avevo più la forza di avere desideri e aspettative, accadde la libertà. Quando mi stufai di credere alla realtà dei miei pensieri… scomparvero e lasciarono spazio a Dio. Fu come se mi fosse tolto un peso grande come tutto il mondo. Divenni tutto quello che c’era lì in quell’istante, proprio nulla di speciale, ma così meravigliosamente viva e leggera.

Tutto va bene così com’è… perché è così che la vita ci ama e ci protegge. Ma al nostro pensiero questo proprio non va e ci illude di poterci accompagnare alla soluzione dei nostri problemi. Invece ci allontana sempre più.

È così semplice; abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici e la soluzione è sempre qua, con noi.
La vita ci sussurra in continuazione: “Abbracciami, proprio come sono ora, ascoltami in te, in questo istante, senza credere ai tuoi pensieri. Lasciati abbracciare da tutto ciò che senti, vedi, tocchi, odori, gusti, percepisci ora… e ti mostrerò una libertà che non hai mai nemmeno immaginato! Fidati… ti amo e ti voglio felice“…

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