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43. IL PARTNER IDEALE

43. IL PARTNER IDEALE

Le persone che incontro ai miei corsi o che mi scrivono, e penso quasi tutti gli esseri umani di questo mondo, hanno il desiderio grande di condividere la propria vita con un partner adeguato.

È incredibile come la maggior parte degli esseri umani cerchi da tutta la vita, con la stessa intensità di un bambino disperso che cerca la mamma, l’uomo o la donna ideale. In realtà la questione è semplice:ognuno di noi vuole sentirsi amato da qualcuno che ama.

Il problema è che in genere si desidera essere amati con la stessa egocentrica fissazione di un bambino di due anni. Per un piccolo essere umano la mamma è quel Dio che protegge, che nutre e che deve soddisfare ogni suo bisogno.
La madre non è vista dal bambino come una donna con i suoi problemi, ma come un Dio creato appositamente per servirlo nel corpo, nel cuore, nell’anima. Se la mamma non assolve al suo compito in modo impeccabile, il piccolo umano avrà traumi per tutta la vita e, una volta cresciuto, cercherà nel partner un suo sostituto affettivo.
Ovviamente nessuna madre può essere il Dio che c’è nella mente di un bambino, quindi cresciamo tutti con un sacco di problemi emotivi, non causati dalla mamma in sé ma dalle nostre aspettative su di lei.

Nel bambino questo atteggiamento egocentrico è normale e fisiologico; il danno accade quando crescendo si passa il testimone dalla mamma al partner. A questo punto ecco che sarà il nostro amato/a a dover far per noi le veci di Dio. Lui/lei dovrà manifestarsi perfetto/a così com’è nella nostra mente e assecondare tutte le nostre aspettative. Invece, per essere adulti, pronti ad avere un rapporto sano con l’amato, dovremo proprio curare tutte le nostre pretese nei suoi confronti. Questo è possibile solo non avendo più bisogno dell’altro.

Entreremo veramente nell’amore quando saremo in grado di godere della solitudine, o meglio ancora della nostra solitudine con Dio, con quella Tenera Presenza d’Amore che è l’essenza di tutto.
Se questo non accade, il nostro partner sarà esclusivamente uno specchio sul quale proietteremo i lati del nostro essere che non conosciamo, credendo erroneamente siano i suoi. In realtà l’altro nemmeno lo vediamo: abbiamo una relazione con i nostri lati bui! Come potrebbe mai funzionare?

Dico sempre che anche se il nostro partner fosse Gesù, noi vedremmo e giudicheremmo in lui quei nostri atteggiamenti interiori di cui non siamo consapevoli. Per esempio, potrebbe darci fastidio il suo andare sempre in giro a guarire la gente… Ci sentiremmo molto, molto trascurati… e non amati! Gli diremmo: “Amore, guarda che così non va proprio bene; sei egoista e mi fai star male”. Lui proverebbe magari ad abbracciarci e a farci sentire il suo infinito amore, che forse ci consolerebbe per un po’, ma i nostri demoni sarebbero nuovamente presto in agguato per farci sentire soli e insoddisfatti.
Questo vuol dire che se anche domani mattina ci mettessimo insieme a un uomo o una donna illuminati non saremmo in grado di avere un rapporto felice, a meno che non avessimo prima abbracciato tutti i nostri demoni.

C’è anche un’altra importante questione da tenere presente: vinti i nostri mostri, noi potremmo avere più facilmente un rapporto d’amore degno di questo nome con un partner che sia sulla stessa nostra onda. In alcune tradizioni spirituali c’è perfino il voto di unirsi solo con chi ha preso le proprie stesse iniziazioni, con chi cioè possiede lo stesso livello di coscienza.
Chi vede la bellezza ovunque come farebbe a vivere felicemente con chi vede tutto orrendo?
Chi “non fa all’altro ciò che non vorrebbe fosse fatto a sé” come potrebbe avere un rapporto appagante con chi si interessa solo del proprio tornaconto?
Chi ha fiducia nella sincerità come potrebbe avere un gioioso scambio quotidiano con chi crede che si può mentire a fin di bene (del suo bene)?
Chi ha scelto di non preoccuparsi del passato e del futuro ma di dimorare nel momento presente come potrebbe comunicare veramente con chi pensa, pensa e pensa a tutto tranne che all’istante che sta vivendo?
Chi ha scoperto il potere dell’apertura del cuore come potrebbe avere una relazione soddisfacente con chi si difende continuamente con la chiusura?
Certo tutto è possibile… l’amore non ha limiti e confini, ma vedere il mondo guardando nella stessa direzione… rende le cose più semplici.

Comunque sia, amico, senti una cosa: quando avrai abbracciato i tuoi mostri, l’Amore ti verrà a cercare e lo riconoscerai.
Fino ad allora vivi, non risparmiarti, non aver paura di soffrire… non sono le varie situazioni a causarti dolore, ma i tuoi lati bui che chiedono di essere visti, che ti chiedono tenerezza.
Non puoi scappare da te stesso, quindi non scappare. Rimani dove sei finché sentirai con il cuore di essere nel posto giusto al momento giusto. E a volte il posto giusto al momento giusto non è piacevole, ma senti che la tua vita passa da lì. Non puoi scappare perché ritornerai presto esattamente a quel punto.

Se invece stai vivendo una vita che non ti appartiene, non aver paura: osa… abbi coraggio, creane un’altra. Magari non sarà facile, ma sarà la tua vita e non quella di qualcun’ altro.
Questo è il momento di abbracciare tutto ciò che sei, tutto ciò che provi.
Senza paura guarda i tuoi mostri in faccia; solo se li hai di fronte li puoi abbracciare, e ogni rapporto te li mette dinnanzi anche se tu non vuoi. 
Non scappare. Fermati e abbraccia finché ti sentirai guarito. E l’Amore ti verrà a cercare… E tu sarai pronto perlasciarti finalmente trovare

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