Sto aspettando il mio quarto figlio (fine terzo mese di gravidanza). Come per le tre volte precedenti… sono due mesi che sono distrutta dalla nausea e dal vomito. L’inizio della gravidanza è per me sempre un momento molto difficile, che mi mette duramente alla prova. Oggi che scrivo è il primo giorno che sto meglio e che riesco di nuovo ad avere un’esistenza quasi normale.
All’inizio di tutte le quattro gravidanze la vita mi ha detto: “Stop, sospendi tutto quello che hai da fare e fermati; puoi solo ascoltarti, ascoltare te stessa”. E visto che il me stessa di quei periodi è una sensazione fisica di malessere terribile, sono rimasta con questa “bella compagnia” giorno e notte.
Quasi non riuscivo a parlare, mangiare, bere, dormire, muovermi da casa o meglio dal letto, non riuscivo a occuparmi degli altri figli, delle persone che mi chiedevano consigli, di nulla. Questa condizione che è durata quasi due mesi sembrava non avere mai fine.
Stavo talmente male che l’unica cosa che riuscivo a fare era cedere, arrendermi a quello che stavo vivendo in quel momento.
Credo che il buon Dio mi abbia donato questi periodi proprio per allenare quella forza importantissima, vera medicina per l’anima, che si chiama resa. Quando mi arrendevo completamente a quello che c’era in quel mio momento, nasceva una grande pace nonostante la condizione fisica debilitante.
Dopo due mesi, piano piano, sento ora, come le altre volte, arrivare una nuova alba e inizio a sentire le forze meravigliose e ricche della nuova vita.
Tuttavia sento il grande Amore che, attraverso la resa, mi sta insegnando qualcosa di ancora più profondo: mi sta insegnando a essere madre.
Essere madre è uno stato dell’essere, è il coronamento dell’energia femminile che dimora in ognuno, donne e uomini. Essere madre è la consapevolezza di poter amare al di là di ogni limite, di ogni condizionamento, di ogni debolezza o imperfezione, è saper vedere la bellezza al di là di ogni apparenza, è riconoscere il Dio che c’è nell’altro fino a gioirne. Essere madre è servire questa bellezza meravigliosa che si vede nell’altro fino ad agire concretamente nella cura continua e quotidiana.
Essere madre è dissolvere il proprio ego nell’amore in azione. Sto parlando di uno stato di coscienza possibile per tutti, indipendentemente se si hanno figli o meno.
Madre Teresa di Calcutta non aveva partorito figli, ma ne aveva migliaia. San Francesco non era padre, ma ha visto suo figlio meraviglioso nel lebbroso che per primo lo ha ricongiunto alla fonte d’amore e da lì è stato madre/padre di moltissimi esseri viventi.
Per essere madre occorre arrendersi alla Vita, alla perfezione di ogni momento qualunque esso sia, allora inaspettatamente nasce dentro di noi una forza mai conosciuta che ci porta nella dimensione dell’amore e ci permette di creare, di cambiare, di evolvere.
Quanto è difficile abbracciare il dolore! In quei momenti ci ho provato e non sono stata capace, perché molto spesso mi alzavo a vomitare ancor prima di riuscirci, così dovevo riniziare da capo. Tutto quello che nasceva in me era frustrazione, impotenza, sconforto… Non volevo stare così male, non lo accettavo, resistevo finché anche il resistere diventava troppo faticoso, allora ecco finalmente… la resa… e la pace.
Allora ecco l’accettare di ricevere in casa mia persone che avevano bisogno di parole di conforto, pur stando malissimo e vomitando prima, durante e dopo; ecco la forza di fare la lezione settimanale al gruppo, pur sentendomi morire; ecco l’energia per addormentare Elia o per qualche abbraccio o parola agli altri due figli; ecco la forza di pregare per chi stava male anche molto molto più di me. Come mi sono sentita vicino ai sofferenti!
E mio marito che ha assolto, oltre ai suoi, anche a tutti i miei compiti… ha affrontato la più ardua prova offrendo alla vita di questo momento la resa più grande. È stato madre e padre insieme; ha accudito tutti con amore, mettendo al primo posto la cura e la presenza piuttosto che il lavoro o qualunque altra cosa. Credo che l’energia della madre si sia manifestata profondamente anche in lui che ha affrontato – in modo diverso perché non fisicamente doloroso ma al pari mio – tutta la difficoltà di questo periodo.
Insieme stiamo imparando a essere genitori e i nostri figli ci stanno dando l’occasione per migliorare sempre più, ma quello che abbiamo entrambi nel cuore è permettere alla forza della Madre di manifestarsi attraverso di noi, non solo per i nostri figli, ma per tutti quelli che riusciremo a raggiungere attraverso tutto l’amore in azione che riusciremo a maturare e a manifestare.
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cara Carlotta ciao,
sono felice che ora stai meglio nella tua gravidanza…
condivido moltissimo quello che dici circa ”la resa” incondizionata; quando ti sembra di non farcela piu’ e ti arrendi allora un senso di pace arriva dentro di noi
e ”come per magia” si attiva na forza che non conoscevi, e se ti lasci andare tutto ricomincia a fluire meglio di prima.
credo siano tutte prove a cui veniamo sottoposti da Dio per evolverci, per crescere.
condivido altresì il tuo concetto di ”madre”, inteso come concetto, applicabile a tutti gli uomini e le donne vero !
essere ”madre” e’ uno strumento stupendo che ci permette di ”arrenderci”, l’ego diventa debole, e l’amore sincero, come quello di una madre verso il proprio figlio appunto, genera un grande cambiamento in noi, una grande crescita, perche’ l’amore puro e incondizionato genera solo amore infinito.
grazie dei tuoi pensieri che mi aiutano sempre,
un grande abbraccio, tanti auguri per i prossimi mesi, per te e per il ”nascituro”…
patrizia