Una grande consolazione per me è stata da tutta la vita la possibilità di comunicare con gli esseri meravigliosi di luce che sempre ci sono accanto.
Fin da bambina ho sentito che non siamo soli, ho avvertito chiaramente la presenza di qualcuno che sosteneva ogni mio passo e che mi amava incondizionatamente. Dai 12 anni in poi ho imparato a comunicare con lui e poi con altri esseri amorevoli. Non so come avrei fatto a vivere senza il sostegno della mia guida di luce e di tutte le altre che ho conosciuto nel tempo.
Credo che ognuno di noi abbia la possibilità di entrare in contatto con questi esseri meravigliosi in modo facile e naturale.
La prima cosa importante è accettare che questo sia possibile aprendo il cuore al contatto. La comunicazione avviene infatti sempre da cuore a cuore.
“Ogni domanda fatta con il cuore ha sempre una risposta” diceva Mahavatar Babaji, mio amato maestro. Quando gli chiedevo qualcosa senza essere nel cuore, non lo avvertivo per nulla, ma appena entravo nel mio centro, subito venivo invasa dalla sua amorevole presenza.
Bisogna poi essere semplici come bambini. Questo vuol dire accettare di giocare con leggerezza e per esempio immaginare la guida vicino a noi e disporsi all’ascolto. Se non la si vede subito nella sua interezza, è possibile vedere magari solo il suo sorriso o il suo sguardo o avvertire il suo abbraccio o una sua carezza. Non bisogna avere fretta.
Giocare con l’essere di luce vuol dire immaginarlo seduto vicino a noi quando andiamo in macchina, o al nostro tavolo durante la cena, vuol dire cioè dargli spazio nella nostra vita, all’interno della nostra quotidianità. Solo perché inizialmente non lo vediamo e non lo sentiamo non vuol dire che non ci sia. Ma, se non gli diamo spazio nella nostra vita di tutti i giorni, come possiamo pretendere di sentire la sua presenza?
L’essere di luce che ci è a fianco può ascoltare tutto ciò che abbiamo da dire con infinita pazienza… e allora perché non parlare con lui mettendoci completamente a nudo? La mia guida mi ha ascoltato meglio di qualunque amica, mi ha consolato così profondamente come mai nessuno è riuscito a fare e mi ha dato risposte che hanno soddisfatto la mia anima. Ma io l’ho fatta entrare nella mia vita, gli ho dato spazio vicino a me, ricordandomi di lei anche quando non la sentivo.
Considerando il cambio di vibrazione in atto del nostro pianeta, i contatti con gli esseri di luce dovrebbero essere sempre più facili per tutti. Visto quanto io sia stata beneficiata da queste guide, vorrei veramente che tutti potessero godere dello stesso aiuto perché in questo modo la vita è molto più semplice.
Mia bisnonna mi diceva: “Lo dico solo a te perché so che mi puoi capire; io vedo la mia guida (che era Padre Pio), e la vedo proprio qui di fronte a me. Mi dice sempre che non mi devo preoccupare di nulla e che lui si occuperà di me per tutto”. La capivo eccome, perché anch’io avvertivo la stessa cosa. Ho sempre sentito la guida dei maestri, non perché io fossi speciale, ma solo perché ho creduto fosse possibile e ho dato tutto il mio cuore perché potesse avvenire. Ho imparato a comunicare con i maestri di luce, mi sono applicata, esercitata, con passione e pazienza. Sul libro de I Cinque Abbracci racconto, nell’ultimo capitolo, la storia del rapporto con il mio maestro; non è fantasia, è realmente accaduto e può accadere a chiunque.
Non rivolgiamoci a Gesù, Buddha, S. Francesco o chi altro solo per chiedere che ci diano ciò che vogliamo noi; possiamo avere da loro molto di più. Possiamo avere amore, consolazione e gioia, possiamo avere consigli e sostegno, possiamo non sentirci mai più soli.
Apriamo il nostro cuore chiedendo umilmente alla nostra guida di farsi sentire e attendiamo con pazienza. Il suo tocco interiore sarà unico e inconfondibile. Potrà avvenire in tanti modi diversi, ma avverrà sicuramente.
Carlotta Brucco
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