C’era una volta un ragazzo di dodici anni di nome Jo che si sentiva molto solo. Viveva con i suoi genitori ma non riusciva a parlare con loro dei suoi problemi. Sembrava calmo e sereno perché aveva imparato a sorridere sempre e a mostrare agli altri ciò che desideravano lui mostrasse, ma la sua anima era inquieta e il suo cuore triste.
La solitudine che provava era talmente profonda che nemmeno gli amici riuscivano a farlo sentire meglio. Gli mancava qualcosa o qualcuno, ma non sapeva chi o che cosa. Sentiva una nostalgia profonda per uno stato dell’essere a cui sapeva appartenere, ma che non riusciva a percepire.
Questa sofferenza lo spinse spontaneamente a rivolgersi al Cielo così: “Non so chi ci sia lassù ma so che qualcuno mi può ascoltare e capire. Per questo rivolgo a Te il mio cuore… Ti prego, ascoltami e rispondimi. Come posso dissetare la mia anima?”.
Jo non si stancava mai di ripetere la sua richiesta al Cielo. Ogni giorno più e più volte chiudeva gli occhi e sentiva quelle parole uscire dal suo cuore per diffondersi in tutto l’universo. Sapeva che prima o poi avrebbe avuto risposta.
Passarono tre anni e un giorno, mentre passeggiava per le vie della sua città, si sentì toccare alle spalle. Quel tocco lo inondò di una pace inaspettata. Il tempo sembrò dilatarsi e diventare infinito. Si voltò e vide un giovane uomo dai capelli neri e lunghi, che lo guardò dritto negli occhi e gli disse: “Mi hai chiamato per tanto tempo con pazienza, cuore, intensità… Ecco, sono qui per te”.
Jo era talmente stupito che nella sua mente non passava neppure un pensiero. Ci volle un po’ affinché si riprendesse per rispondere così: “Non so chi tu sia ma sento di conoscerti da sempre”.
E il giovane uomo dai capelli lunghi: “Io sono Te, Tu sei Me… Io sono felice, Tu sei felice… Te ne eri dimenticato, per questo soffrivi. Vieni con me”.
Lo toccò sulla fronte e Jo si sentì attirare da una luce bianchissima; gli sembrava viaggiare ad altissima velocità. All’improvviso si trovò in un prato fiorito circondato da animali di ogni tipo: lupi, scimmie, serpenti, cerbiatti, leoni, falchi, civette e moltissimi altri. Tutti lo stavano guardando intensamente e sentiva rimbombare dentro di sé le voci di tutti loro che cantavano: “Io sono Te, Tu sei Me… Io sono Te, Tu sei Me… Io sono Te, Tu sei Me…”.
Jo sentì il suo cuore aprirsi ed espandersi fino a contenere tutti gli animali mentre la sua mente non capiva più nulla. Si sentiva una cosa sola con tutti loro come se non ci fosse separazione alcuna e mai ci fosse stata. Il suo sguardo fu richiamato dalla natura attorno a sé; gli alberi, i fiori, i fiumi, le montagne, e ancora mille voci che cantavano nella sua anima: “Io sono Te, Tu sei Me… Io sono Te, Tu sei Me… Io sono Te, Tu sei Me…”.
Si sentì improvvisamente essere tutto quello che riusciva a contemplare. Non più separazione, non più distanza, ma Una sola stessa Presenza di Amore.
Il giovane uomo dai capelli lunghi era accanto a lui. Di nuovo toccò la fronte di Jo e di nuovo viaggiò nella luce fino a trovarsi nei corridoi di un’importante azienda piena di gente indaffarata e veloce che correva ovunque con lo sguardo ipnotizzato da milioni di pensieri.
Istintivamente a Jo venne da scappare via, ma il giovane uomo dai capelli lunghi lo fermò con un cenno, dicendogli: “Fermati, osserva, ascolta veramente”.
A Jo si aprì uno scenario inaspettato. Piccole luci iniziarono ad espandersi tutt’attorno ai cuori di quelle persone indaffarate e mille e mille voci rimbombarono nel cuore, nell’anima e nella mente di Jo che dicevano: “Io sono Te, Tu sei Me… Io sono te, Tu sei Me… Io sono Te, Tu sei Me…”.
Jo sentì tutto se stesso esplodere nella luce fino a ritrovarsi nell’Unica Presenza d’Amore che tutto È.
Quelle voci provenivano da tutte le persone della Terra che contemporaneamente erano anch’esse tutte Una sola Presenza d’Amore. Si sentiva uno con tutto e con tutti.
Ma la cosa più bella era che percepiva quello che stava vivendo come la cosa più semplice e naturale che gli potesse accadere. Si sentì improvvisamente a Casa. La sete della sua anima venne colmata completamente. Non c’era più nulla da cercare, nulla da ottenere e a dire il vero non c’era mai stato.
Prese consapevolezza che mai si era allontanato da quella meravigliosa Presenza d’Amore, mai era partito per quel sofferente viaggio che chiamava erroneamente realtà. Aveva solo sognato. Mai si era perso e quindi mai si era ritrovato… Aveva solo sognato. Mai era stato solo, mai, nemmeno per un istante: solo un’illusione, così coinvolgente da sembrare vera.
Jo iniziò a ridere e a ridere e la gioia colorò tutto l’Amore che provava e nel quale si riconosceva. E il giovane uomo dai capelli lunghi rideva e rideva con lui…
..
Lascia un commento con Facebook