Qualche giorno fa ho guardato Kung Fu Panda con mio figlio Elia. Quale meraviglioso panorama di insegnamenti per la vita! Così dovrebbero essere i cartoni animati per bambini.
A parte piccoli inconvenienti (ora ho un Kung Fu Bambino che salta e fa capriole ovunque dicendo di essere il guerriero dragone), questo film insegna non solo ai piccoli ma ancor più ai loro genitori.
A questo proposito porto l’attenzione sul papà di Kung Fu Panda, il cuoco venditore di spaghetti che non aspetta altro che il figlio si accorga di essere anch’egli un cuoco venditore di spaghetti. Sebbene il giovane panda lo aiuti a cucinar pasta tutto il giorno, il padre sa che non lo fa per reale vocazione, per cui attende il fatidico sogno del figlio nel quale il giovane si possa finalmente vedere “cuoco venditore di spaghetti”.
Ecco la Visione che si tramanda da padre in figlio. Che Visioni ci sono state tramandate? I nostri genitori hanno cercato di crescerci a loro immagine e somiglianza, e molto probabilmente ci sono riusciti. Anche Kung Fu Panda si stava arrendendo al sogno-Visione di suo padre. Sì, avrebbe sempre desiderato fare Kung Fu, ma non aveva mai avuto il coraggio di credere e sostenere quella Visione.
E il maestro Shifu? Aveva anch’egli la Visione di come sarebbe dovuto essere il guerriero dragone: praticamente un altro se stesso, qualche suo allievo cresciuto a sua immagine e somiglianza. Invece quando il grande maestro Oogway rivela che è proprio Po, il giovane panda, a essere il dragone, Shifu rimane scioccato. Come avrebbe potuto quel panda, goffo e impacciato, essere il grande guerriero che tutti stavano aspettando?
Ognuno di noi ha la Visione di come dovrebbero essere e andare le cose, tuttavia questa Visione non è la più giusta ma solo quella più familiare, quella ereditata dai nostri avi.
Il grande maestro Oogway sapeva guardare oltre le Visioni familiari e Vedere le altre infinite possibilità di realtà che il flusso della vita gli poneva innanzi. Per questo ha saputo Vedere che sarebbe stato il panda a salvare il villaggio dall’ira di Tai Lung.
Le nostre Visione familiari ci impediscono di riconoscere tra le infinite possibilità di realtà quelle che ci rendono felici. A volte crediamo che la nostra felicità passi per quella strada sulla quale ci siamo tanto fissati, e non vediamo che è già presente in una via adiacente.
Chi avrebbe mai detto che quel panda avrebbe sconfitto il temibile Tai Lung? Nessuno, perché non corrispondeva alla Visione di guerriero che tutti avevano in testa.
E come avrebbe potuto fare il maestro Shifu a far diventare Po un guerriero, senza addestrarlo come gli altri guerrieri? Trasformando le sue debolezze in punti di forza. O meglio ancora usando l’energia dei suoi attaccamenti per direzionarla verso l’obiettivo. In poche parole, se Po veniva motivato solo dal cibo perché era golosissimo, il maestro Shifu avrebbe usato il cibo per insegnargli il Kung Fu.
Proviamo a chiederci, per esempio, quale cosa ci motiva per essere nel presente. Quando è che siamo nel qui e ora quasi spontaneamente? Provate a pensarci. Quando facciamo qualcosa che ci appassiona.
Se ci piace cucinare, ci sarà facile godere del momento presente durante quei momenti; così se ci piace ballare, scrivere, dipingere… La nostra passione diventa la porta di entrata per il presente per poi appassionarci pian piano della vita stessa, di ogni suo istante così da riuscire a essere sempre totalmente assorbiti dal qui e ora.
Se facciamo ciò che nutre la nostra anima, la vita sosterrà la nostra fioritura. Non importa se questo comporterà andare contro tutto e tutti, non importa se la nostra Visione non sarà accolta da chi ci è vicino. E non dobbiamo aspettare l’ingrediente segreto per rendere la nostra vita un’opera d’arte.
L’ingrediente segreto è che non c’è nessun ingrediente segreto. La pergamena che contiene il messaggio speciale per il guerriero dragone è senza alcuna scritta! Il messaggio della pergamena è una superficie vuota che riflette il nostro volto: la Visione che abbiamo di noi stessi.
Se Po crederà profondamente di essere il dragone e si Vedrà come tale, così sarà. Se il suo maestro lo Vedrà dragone, permetterà a questa possibilità di realizzarsi.
Cosa vediamo quando ci guardiamo allo specchio? Quali Visioni forgiano la nostra realtà?
E cosa Vediamo quando guardiamo i nostri figli? Sosteniamo le loro Visioni o vogliamo che vivano le nostre? E se nostro figlio vuole essere venditore di coccodrilli mentre noi lo avremmo voluto ingegnere? Riusciamo a credere nelle sua felicità lì? Riusciamo a Vedere il suo appagamento, la sua gioia e fioritura là dove non passa la nostra, e sostenerlo con tutto noi stessi? Essere genitori vuol dire aiutare i propri figli a fiorire nel fiore che loro stessi sanno Vedere e che molto probabilmente è diverso dal nostro.
Ognuno di noi è inoltre figlio e per essere liberi è necessario recidere il cordone ombelicale che tiene in vita le Visioni dei nostri genitori. Questo vuol dire avere il coraggio di far fiorire il fiore che siamo nonostante non sia il loro. E con amore potremo iniziare a creare la nostra bellissima vita.
Elia, finito il film, mi ha detto: “Mamma sono il guerriero dragone!”. E io: “Certo, ti Vedo”.
Carlotta Brucco
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Bellissimo articolo GRAZIE CARLOTTA <3
Ciao avevo visto il film durante un ritiro, proposto da un ragazzo del gruppo. Grazie per il tuo articolo che me ne fa cogliere ogni aspetto profondo grazie ad un linguaggio chiaro e vero. Un abbraccio Dina
Semplicemente, calorosamente, di cuore: GRAZIE. A te e al tuo bambino che ha voluto vedere questo film.