È fondamentale in questo momento attuare nuove strategie di comunicazione con se stessi, con gli altri, con la vita stessa. Abbiamo urgente bisogno di imparare il nuovo linguaggio d’amore per trasformare i pensieri condizionati da credenze distorte, che portano tanta sofferenza.
Questa nuova comunicazione parte da una visione unificata dell’essere, cioè parte dal presupposto che siamo tutti Uno e quindi intimamente connessi. Siamo una sola coscienza, ma ogni corpo abitato da tale coscienza raccoglie informazione diverse, uniche e importanti per tutti. Ciò vuol dire che l’esperienza di ognuno di noi è irripetibile e preziosa per tutto l’universo.
Comprendere bene come dialogare con la vita partendo dalla consapevolezza di ciò che siamo veramente permette una radicale trasformazione della nostra esistenza. Si tratta quindi di imparare un nuovo dialogo interiore che sappia partire dalla connessione con tutto e con tutti, e non dalla separazione e dall’isolamento.
Se imparo a riconoscere che tutto quello che accade in me viene condiviso nel collettivo umano e quindi che tutto quello che accade nel collettivo umano viene percepito e rilasciato anche in me, ci sarà più attenzione e responsabilità nel mio modo di stare al mondo. Se comprendo che ogni volta che trasformo una mia paura in amore rilascio e condivido questo processo con tutti gli esseri umani arricchendo tutto il collettivo di amore, non mi sentirò sola nella mia sofferenza ma insieme e connessa con tutti. Se ogni volta che sento paura o qualunque altra emozione divento consapevole che non è solo mia, ma appartiene a tutto il collettivo e che abbracciandola, in un certo senso, abbraccio la sofferenza di tutti, mi sentirò insieme e connessa con tutto il mondo. La paura, la sofferenza in accordo a questa visione non è solo mia; sto sentendo quella di tutti e tutti stanno sentendo la mia. Il nuovo dialogo interiore dovrebbe iniziare da questa consapevolezza. Il lavoro su di sé diventa quindi un modo prezioso e importante per essere di servizio al mondo.
Se il centro del nostro pensiero è la persona che crediamo di essere e tutto quello che ci interessa è preservare e sostenere quell’insieme di immagini con le quali ci identifichiamo, quello che ne deriva è il sostegno all’illusione di separazione e quindi il sostegno alla sofferenza. Non dimentichiamo infatti che la sofferenza si forma quando l’esistenza ci chiede di modificare una particolare visione di noi stessi, della vita, degli altri. Quando il nostro dialogo interiore nutre la separazione anziché l’unità nasce sofferenza, che è solo l’indicazione di una visione, di una credenza che dobbiamo modificare. Come dire che nel nostro viaggio verso Casa veniamo invitati ad aggiornare in continuazione il nostro sistema di credenze per portarlo gradatamente alla consapevolezza dell’unità.
Se la storia che ci raccontiamo parte dal presupposto che esista un io, una persona separata da tutto, non potrà altro che esserci sofferenza, ma proprio questa sofferenza sarà l’indicatore che la nostra visione non è corretta e ci spingerà a cercarne un’altra. Ogni nostro momento di dolore rappresenta quindi un’indicazione importante perché ci invita a guardare più a fondo per cercare nuovi modi di vedere noi stessi, gli altri e tutta l’esistenza.
Per sciogliere la sofferenza tuttavia, non è sufficiente modificare solo i pensieri ( le voci interiori, le storie che ci raccontiamo), ma è necessario variare lo strato più profondo di questi, cioè il sistema di credenze. È però possibile partire dai pensieri per iniziare quella graduale trasformazione che arriverà fino ai credo distorti. Dovremmo usare un più moderno e costante dialogo interiore basato sui principi universali di amore, connessione e unità per poter scaricare l’aggiornamento richiesto dalla nuova dimensione in entrata. La domanda da porci a ogni pensiero diventa quindi: “Sto usando un linguaggio interiore idoneo al superamento della sofferenza o no?”.
Questa nuova comunicazione con noi stessi e con la vita permetterà il dischiudersi di una conoscenza di sé e dell’esistenza sempre più approfondita. La libertà in tutte le sue forme si manifesterà naturalmente.
Carlotta Brucco
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