Natale è il giorno dell’amore incondizionato poiché si festeggia colui di cui ne è la manifestazione. Il dono più grande che potremmo offrirci è il permettere la nascita in noi di questo meraviglioso stato di coscienza.
Visto che in realtà già ci appartiene da sempre, dovremmo solo riconoscerlo consapevolmente. A tal fine c’è un esercizio in grado di riattivare quell’atteggiamento interiore indispensabile per riaprire la porta del cuore. Me lo insegnò da ragazzina il mio Maestro di luce (che riconoscevo in Babaji), e me lo fece approfondire per anni finché divenne una pratica spontanea.
1) Prendete carta e penna e scrivete quegli aspetti della vostra persona che non vi piacciono, o che vi hanno dato problemi in passato come, per esempio, la timidezza, la rabbia, la paura e, ancora, in modo più specifico, richiamate alla mente quei momenti accaduti dove tale tratto si è manifestato, per esempio il fatto che non riuscite o non siete riusciti a comunicare il vostro sentire all’altro o che vi arrabbiate quando qualcuno vi contraddice, o che non siete in grado di dire di no, o che avete preferito tradire voi stessi pur di assecondare le aspettative di altri. Potete rievocare un fatto realmente accaduto o che avete paura possa accadere. Potete anche ricordare un trauma, un momento di estrema sofferenza, magari da bambini.
2) Ora vedete in voi l’evento, la scena sopra descritta come se fosse un film. Immaginate di entrare in quella storia, osservate, proprio di fronte, quell’immagine di voi che non vi piace, che ha agito come non avreste voluto o che ha manifestato rabbia, tristezza, paura. Di fronte a voi c’è quell’immagine di voi stessi sofferente.
3) Avvicinatevi e abbracciate quell’immagine di voi che vi trovate di fronte. Offritele tutto l’amore che desidera. E sapete bene, esattamente, come vuole essere amata. Incontratela e abbracciatela come avrebbe sempre voluto essere abbracciata. Nutritela con tutta l’accoglienza che potete, finché vedete che quell’immagine muta si armonizza. Potete anche soffermarvi in un dialogo da cuore a cuore. Procedete in questo modo per ogni altra scena, per ogni altra immagine bloccata e sofferente.
4) Quando siete arrivati a questo punto, portate attenzione al vostro corpo, all’immagine di voi stessi ora. Immaginate e percepite la vostra persona, il vostro aspetto fisico e scrivete sul foglio ogni parte del vostro corpo che non vi piace, che vorreste diversa.
5) Ponete una mano su quella parte e ditele: “Ti amo”, offrendole tutto l’amore che potete, finché non sentite più fastidio ma profonda accoglienza.
6) Ora che siete riusciti ad accogliere ciò che credete di essere, fate la stessa cosa con gli altri. Chiamate alla mente l’immagine delle persone che respingete, che non sopportate, che vi hanno fatto del male e abbracciatele in modo sincero. Sentite fiducia nell’abbraccio. Non nella persona illusoria, ma nella forza, nel potere dell’amore. Osservate cosa accade.
7) Immaginate di fronte, a questo punto, un voi stessi nella vostra massima manifestazione di amore e saggezza. Questo Sé Superiore è luminoso, libero da ogni sofferenza. Vi guarda e vi abbraccia così profondamente da dissolvervi in Lui/Lei.
Assaporate questo momento e accogliete le intuizioni che possono sorgere.
Potete continuare questa speciale pratica nel tempo, senza fretta, in modo da liberare ogni immagine di voi che soffre o che ha sofferto nel passato. Quel bambino (o quella bambina) che ha vissuto momenti difficili è ancora lì che aspetta di essere liberato. Quell’adolescente arrabbiato che non è riuscito ad essere se stesso è ancora lì che vuole fiorire in accordo a ciò che è. Quell’adulto rassegnato e timoroso, imbalsamato in quella falsa sicurezza che gli impedisce di scorrere con la vita, è ancora lì che vuole passare dal dolore all’amore.
Ma tutti questi noi stessi sono solo immagini, perché quella persona che crediamo di essere è solo un’immagine… tante immagini… davanti a noi sono scorsi tanti film, tante storie, da quando siamo nati e ancora prima… Tuttavia non siamo queste immagini, e queste storie sono solo storie; la nostra vera natura non può rinchiudersi dentro un’immagine, sta stretta dentro quel limite.
Ogni identificazione vuole essere liberata così che possiamo tornare a essere non qualcosa o qualcuno, ma essere e basta.
Tanto dolore è ancora lì in noi, memorie passate, familiari, collettive, karmiche… e ogni memoria è solo una storia che chiede di essere rivista, è solo un’immagine di noi che chiede di essere liberata nell’amore, nella saggezza e nell’Unità. Possiamo portare amore nel nostro passato, presente e futuro, per pulire tutta la linea temporale dalla grande sofferenza ed essere liberi di essere vita che scorre, qui, ora in questo momento.
Se vogliamo farci un grande regalo, questo Natale… andiamo a incontrare quegli aspetti di noi che hanno bisogno di essere amati e liberiamoli nel cuore. Solo allora ci accorgeremo che l’amore vince sempre perché scopre che non c’è nessun nemico.
Buon Natale!
Carlotta Brucco
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