Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

169. DAL DOLORE ALL’AMORE

 

Ho visto i video della guerra…

Bambini feriti che tremano di paura senza riuscire a fermarsi. Una madre con in braccio il figlioletto morto avvolto in un lenzuolo bianco. Un padre che correva in strada trasportando il figlio ferito in cerca di aiuto.

Ho visto il volto della paura e ho visto anche quello della rabbia… ma non in quelle foto, non in quei video. In quelli si vede solo la paura.

La rabbia viene, prima o poi, ma non in quei momenti dove c’è spazio solo per quel terrore che cerca unicamente la sopravvivenza.

Facile, la rabbia… Facile, da lontano, esprimere il proprio disappunto, la propria opinione, prendere le parti, formulare ipotesi e verità. Ci si sente bravi, da lontano, a essere contro la guerra.

Ma occorre sapere che quella guerra non sta accadendo solo al di fuori di noi, non riguarda solo un paese lontano dal nostro. Quella guerra e tutte le altre altre guerre sono in noi. Stanno accadendo a noi, perché non siamo separati. Perché non c’è un mio e un tuo, un “io” e un “te”.

Certo, non c’è consapevolezza di questo, ma non importa. È così lo stesso.

Si vuole tanto l’unità, la connessione con l’intero universo; ma di fronte agli occhi di un bambino che trema di terrore che si fa?

Si distoglie lo sguardo e ci si dice “pensa positivo”? Oppure si piange, travolti dal dolore, pensando a quanto sia ingiusta la vita? E non ci si muove di un passo…

In ogni caso, ci si dimentica che non esiste separazione: essa è un’illusione. Questo significa che quello sguardo terrorizzato è il mio sguardo terrorizzato. Vuol dire che il dolore di quella madre di fronte alla morte del figlio è il mio dolore. Quel dolore è in me. Accade là, accade in me. Accade a quel bambino, accade in me, a me. E quel dolore in noi lo possiamo trovare, dunque perché mai dovrei trovarlo?

Perché quel dolore ha bisogno di essere accolto e ascoltato, ha bisogno di amorevole attenzione così che possa ritornare all’amore. Dal dolore all’amore.

Non importa a chi accade e dove accade, perché quel dolore, ovunque sia e a chiunque accada, lo posso sentire anche in me; a questa sensazione occorre offrire ascolto, amore, attenzione. Non è un pensiero. È una sensazione percepibile che sentiamo nel corpo.

Se guardiamo bene, quel padre con il bambino morto in braccio ha il nostro volto e anche il bambino morto ha il nostro volto. Tutto quel dolore ha bisogno della nostra attenzione, della nostra amorevole cura.

Ma il calderone alchemico è dentro di noi. È lì che viene trasmutato in amore, e poi, a questo punto, sì che può essere offerto, agito. Ognuno a suo modo. Ognuno nella modalità che gli appartiene.

Quel dolore diventa amore e poi azione. Un’azione d’amore che inizia dall’astenersi dalla guerra con il nostro vicino, con il nostro capo, partner, figlio, padre, madre. Perché, guardando bene, queste persone hanno il volto di quella madre, padre, che soffrono per la perdita del loro figlio, e avranno anche il volto di quel bambino che trema di paura.

Se vogliamo fare qualcosa per le guerre nel mondo, iniziamo subito, ora. Siamo tutti connessi. Siamo un web cosmico.

Trasformiamo il dolore in amore, in noi, e verrà offerto alla rete di tutto il collettivo umano.
Portiamo questo amore in azione, partendo dal piccolo per arrivare al grande. Perché ciò che accade nel grande, accade nel piccolo ma ciò che accade nel piccolo, accade nel grande.

 

Carlotta Brucco

Canale Telegram: https://t.me/neomrevolution

      

 


Scegli il nuovo canale streaming Anima Channel. Il luogo in grado di offrirti un’esperienza moderna, olistica e personalizzata che ti guida nei territori della consapevolezza. Vai su: http://animachannel.it

Iscriviti alla nostra newsletter: https://anima.tv/form-iscrizione-newsletter/

Novità Anima Edizioni: https://anima.tv/novita-anima-edizioni/

Consulta il nostro Calendario Eventi qui: https://anima.tv/eventi/

Attenzione, per i commenti rispettare la Netiquette: https://anima.tv/netiquette-anima-tv/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook