C’è un aspetto che rende la vita più semplice: essere utili.
Quando si è incentrati troppo su se stessi, tutto diventa un problema. Ogni minima sfumatura di difficoltà diventa una montagna insormontabile. La nostra attenzione ha bisogno di andare da qualche parte e se la si porta sempre e solo sul benessere per se stessi, tutto quello che ci torna indietro è una sofferenza sempre più grande.
Non voglio intendere che non sia importante avere cura di sé o fare tutto il possibile per essere felici, anzi! Per star bene abbiamo bisogno infatti di essere utili, di usare noi stessi come un mezzo per servire il piano di amore e di luce. Abbiamo bisogno di essere generatori di amore prima di poterlo offrire.
I buddisti parlano sempre di motivazione perché è la benzina che spinge verso il risveglio. La motivazione è l’intenzione dei nostri movimenti, sia interiori che esteriori. Non occorre fare chissà che cosa; ciò che conta è perché lo facciamo.
Possiamo semplicemente pulire una stanza o dire una preghiera o guidare un’auto o bere un caffè, l’importante è sentire profondamente che stiamo creando e offrendo energia amorevole per tutti gli esseri viventi. Quell’energia non solo sarà veramente utile a tutti, ma ne avremo grande beneficio anche noi.
Non ho parlato di grandi opere proprio perché non importa se i nostri gesti siano plateali oppure vengano svolti nel silenzio dell’anonimato ma conta l’energia luminosa e amorevole che siamo in grado di generare da quel gesto. Anzi, a volte, si ha bisogno del riconoscimento degli altri per sentirsi buoni, ma questo non ha niente a che vedere con ciò di cui sto parlando. Essere un sole intenso d’amore in ogni gesto. Questo è ciò che intendo.
Che sia lavare i piatti o parlare alle folle è uguale, l’importante è fare ciò che veramente sentite e vi appartiene, perché solo così riuscirete a essere intensi. Se iniziate a sentire la sofferenza del mondo, partendo proprio da chi vi commuove di più, è qui che avviene il magico movimento: invece di chiudere il cuore di fronte alla sofferenza, apritelo ancora di più fino a farlo diventare un sole la cui luce arriva a tutti.
Immaginate la sofferenza di quegli esseri viventi che al solo pensiero vi viene da piangere e offrite loro la vostra energia di amore e consolazione. Sentite che arriva a tutti loro. Vedete che qualunque cosa stiate facendo in quel momento sta generando energia per chi soffre. E se ascoltate bene sentirete che arriva veramente a chi ne ha bisogno. Siatene certi.
Potete così generare e offrire energia d’amore mettendo a disposizione i vostri atti creativi, che siano una preghiera, una poesia, una camminata, una canzone, o qualunque altra azione. Potrete quindi scegliere una vita sulla base degli atti creativi che più vi permettono di essere un sole d’amore intenso. Ecco che la nostra vita diventa così sincero servizio e finalmente acquista il suo senso.
Non lo faccio per un mio tornaconto personale, ma inizio a fare quelle scelte che più mi facilitano il fatto di poter generare e offrire luce amorevole. E se sono un sole d’amore non ho bisogno di amore. Poiché sono diventato amore.
È necessario riconoscere di essere un sole e donare la nostra luce, non di riceverla da qualcuno. Abbiamo bisogno di amare e non di essere amati. Abbiamo bisogno di servire, non di essere serviti. L’attenzione ha bisogno di andare a quegli aspetti di noi che chiamiamo “gli altri”, per abbracciarli tutti e accoglierli nel nostro Cuore.
Allora, ci sarà Pace.
Carlotta Brucco
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